#2 - Lost in trasloco
Il mio ritiro degno di un Pokémon leggendario è giunto al termine.
Questo titolo clickbait non significa nulla, non c’è nessun riferimento al film, è da tradurre proprio in modo letterale. Ho traslocato, mi sono persa e sono sparita.
Il problema è che ormai non posso più usare la scusa del trasloco per sparire.
Ed è proprio quando il trasloco e i lavori in casa non sono più una scusa per giustificare la propria sparizione ed eventuali comportamenti di merda che vuol dire che è finita davvero.
Certo, dopo potresti usare comunque la scusa (scusa? quale scusa? è la veritààà) di non avere più un euro perché li hai spesi tutti per la casa, però meglio continuare con nonchalance a fingere che sia esattamente tutto come prima e che questa sia la vita che hai sempre sognato, eheh.
C’è poco da dire, sono sparita nel nulla, e spiegarvi in breve il perché mi sembrava una buona scusa per riprendere Abbi Feduzzi. Se vogliamo romanzare il tutto - e sono brava in questo - possiamo dire che ho finalmente ritrovato la motivazione per tornare a scrivere a mente libera qui sopra, cosa che in questo periodo non riuscivo a fare.
REWIND.
Ci eravamo lasciati con un’ingenua me che scriveva divertita le sue avventure tra scatoloni, marketplace ed esperienze su Vinted. Tutto vero.
In sei mesi però sono cambiate molte cose:
Passavo i giorni su Vinted. Ora lo apro solo per fare offerte senza senso alle francesi che vendono le ciabatte rana di JW Anderson senza successo sperando che accettino sfinite la mia proposta. Non succederà.
Fissavo almeno due incontri a settimana su Marketplace per vendere oggetti. Ora non ci guardo nemmeno per sbaglio e ho ancora la posta di Facebook con 237 messaggi da leggere di persone che ancora mi chiedono se vendo il set da giardino. Sì, perchè quel set da giardino è tipo su 29 gruppi diversi e non l’ho ancora toltoooo.
Ogni due giorni ero al Tecnomat e sapevo le corsie a memoria. Ora, se vedo l’insegna da lontano, cambio strada esattamente come quando incontri qualcuno che non vuoi salutare.
Ho dato, basta. Tutto ciò che doveva entrare nella mia nuova casa ci è entrato.
Ah sì giusto, HO COMPRATO UNA CASA.
Mi raccomando, NON dovete leggere questa frase non con il tono con il quale lo dicono gli influencer facendo il video del rogito e delle chiavi che tintinnano.
Dovete leggerlo con tono preoccupato, incredulo, mentre vi guardate attorno con fare sospetto, nutrendo un’angoscia indefinita verso ciò che vi aspetterà per i prossimi 30 anni. Poi vi fermate un attimo e dovete pensare “vabbè dai, doveva andare così, forse è stata la scelta giusta”.
Non mi dilungherò sul perché e per come, è andata, la casa si trova al mare, è tutto molto bello ma allo stesso tempo una delle esperienze più stressanti di sempre.
La sensazione più bella che mi ha fatto dimenticare per un attimo qualsiasi problema? Quando dopo una vita di case con pavimenti brutti e osceni mi hanno poggiato il pavimento in legno che avevo scelto io. Raga, mi sono commossa.
Mi sono commossa per delle cazzo di assi effetto legno, pensa come siamo messi.
Dopo il gaso post pavimento dei sogni in legno dove finalmente posso camminare scalza e post mobili nuovi che arrivano e che ti riempiono di gioia perché non avevi mai visto dei mobili nuovi arriva il tracollo emotivo (e finanziario lol).
Mi sentivo come un Pokémon Leggendario.
Tipo Articuno che aspetta e spera che qualcuno venga a risvegliarlo su quell’isolotto sperduto. Avevo fatto cose giganti, superato i miei limiti e tutte quelle cazzate là, poi appena mi sono fermata e ho realizzato, mi sono freezata.
Non mi smuoveva più niente, non trovavo una motivazione, degli stimoli e no, non era la colpa del caldo. Una sottospecie di burnout a scoppio ritardato. Ho fatto sempre più fatica a riprendere il lavoro come prima, ho fatto delle cazzate enormi che per fortuna ho rimediato e lasciavo semplicemente passare le giornate.
Per fortuna è finita, ora ci sono i problemi di sempre (oddio tutto sommato era quasi meglio passare le giornate a vendere robe sul Marketplace).
Concludo con una cosa smielata che non è da me: in tutto questo casino ho capito quanto è importante avere degli amici e condividere qualcosa. Che non vuol dire vomitare i propri problemi addosso agli altri. Per me vuol dire molto semplicemente condividere un momento insieme se non si è proprio dell’umore migliore, anche soltanto stando seduti su una sdraio in spiaggia a chiacchierare.
Mi sa che è stato questo a salvarmi.
A proposito di amicizie, una bella riflessione a riguardo che ho letto nell’ultima newsletter di Rockandfiocc - Giulia Torelli. Il punto è sempre questo: bisogna sbattersi.
Partiamo da loro. Forse ve li siete persi, forse se mi seguite li avrete intravisti.
Ho iniziato a realizzare calici da vino personalizzati. Un po’ per caso - come tutto d’altronde - poi ci ho preso gusto e mi sono inventata questa serie che si chiama Drunk Dogs & other drunkies.
È stato uno spasso, ok? A parte l’ansia iniziale che mi potessero esplodere nel forno (cotti in modo che il colore resista all’acqua e ai lavaggi, che credeteee).
Le commissioni sono aperte ancora per poco quindi se per Natale volete bervi un buon vinello in dei F A N T A S T I C I calici disegnati da me o volete giocare d’anticipo con i regali affrettatevi! Basta scrivermi via mail. Vi lascio una carrellata.








Continua la mia collaborazione con Lacrima Party, vi lascio un paio degli ultimi artwork che ho realizzato per le nuove date del tour invernale che partono proprio in questi giorni.
Mercoledì 22 ottobre faccio questa cosa a Milano che ho chiamato PASTICCIO.
Un workshop? Un esperimento? Non lo so, tu devi portare un oggetto che non ti piace più e insieme capiamo come ridargli vita tramite l’illustrazione, solo con dei marker. Ci divertiremo e sono molto contenta di poter fare qualcosa del genere in uno spazio incredibile come quello di Scomodo. Li ringrazio tanto per l’opportunità e anche per farmi sentire un po’ come Giovanni Muciaccia che conduce una puntata di Art Attack. Se inizio a parlare di come Art Attack abbia influenzato la mia vita ci scrivo un’altra newsletter - lo farò.
Nonostante l’abbia propinato ovunque, anche nella copertina del workshop, questa è la mia ultima creazione.
Il concept è questo: una temibile ladra di cani incappucciata del movimento Crocchi Anarchici - che potrei benissimo essere io - rapisce la gang del parchetto. Alcuni sono visibilmente preoccupati, altri si gasano, tipo Spritz che non si sa perché ma tiene in mano un fucile. Fine.
Questo orologio dell’Ikea stava nell’armadio da QUATTRO anni. Direi che abbiamo chiuso un cerchio. Ci ho fatto anche un video.
Se non si fosse capito ultimamente ho scoperto che mi piace disegnare sulle cose.
LAST BUT NOT LEAST! Vi lascio con un piccolo spazio pubblicità dedicato a PAPER SLAYER l’ultima follia di Johnny Faina nata per caso un venerdì sera di decoupage selvaggio. Vi consiglio di seguirlo per vedere le prossime cose che creerà.
L’unica cosa positiva della fine dell’estate è la fine di questo piattume musicale in cui sono stata fagocitata. Mi sono ritrovata ad ascoltare quella musica ballerina da vacanza, con le trombette e senz’anima oppure della dance tamarra totalmente a caso. Tipo il remix di Free Bird dei MOONLIGHT. Ecco, questo è uno di quei segreti che si dovrebbero rivelare in una newsletter a pagamento.
Il destino ha voluto che questa settimana scoprissi un bel po’ di musica nuova grazie anche ad alcuni dei miei spaccini musicali di fiducia.
Basspunk - Forever Salty: questo è il mio nuovo INNO. Ho tentennato fino all’ultimo perché in realtà ero un po’ gelosa di questa scoperta, non so che dire, mi succede così con certe cose che ascolto e che mi prendono tanto. Poi mi son detta vabbè, questi poveri cristi abbonati hanno aspettato sei mesi per il terzo numero della newsletter, se lo meritano. Vanno a finire direttamente nella top 10 delle mie band preferite, non so come ho fatto a scoprirli solo adesso.
Arcana Liturgia - The Ruins of Dalanh: sono entrata nel tunnel della Dungeon Synth e della musica per maghi, che comunque se ci pensate un po’ è la colonna sonora della spooky season per i sofisticati che non stanno lì a romperti ancora nel 2025 con il rewatch di Gilmore Girls e la tisanina.
Culturist - Overdose At A Dungeon Rave: questo è quello che succede quando sei in un dungeon ma becchi finalmente una festa.
Night Tapes - Human: pezzo - e discografia - che fa letteralmente VIBARE. Oppure, se non vuoi usare questo slang da giovani col monopattino: pezzo che ti fa volare in modo particolare soprattutto se lo ascolti guidando o in un contesto urbano fingendoti a Night City oppure in una strada buia di provincia in mezzo alla campagna.
Ménades - Une balle de plus: francesi pazzerelli che spaccano.
Ce l’abbiamo? CERTO CHE CE L’ABBIAMO.
Anzi, questa settimana probabilmente mi ha regalato uno degli incontri migliori di sempre in uno dei miei posti del cuore. Me ne stavo tranquillamente seduta dalla Mary, la mia paninara di fiducia del quartiere, un luogo frequentato da cani storti e padroni non da meno.
All’improvviso vedo un frugoletto bianco e rosa saltellare sul muretto che inizia a fissarmi.
Il suo nome? MITSKI. E ho detto tutto.
Io sono contro qualsiasi trattamento di questo genere verso i cani ma vi giuro, lei mi sembrava veramente fiera e contenta della sua coda tinta rosa: 8 e mezzo.
Brevi avvisi
Come quelli che il prete dice alla fine della messa.
Il 31 ottobre è Halloween ma è anche la data del nuovo spettacolo di C’è Vita nel Grande Nulla Agricolo? al CISIM di Lido Adriano, un posto che ormai è come casa. Si chiama VILLAMARA ARCADE, uno spettacolo a bivi dove saranno gli ospiti a decidere il corso della storia. Gli ingredienti sono semplici: un videogioco maledetto, due ospiti a sera e decine di finali alternativi.
Con noi un ospite d’eccezione: Edoardo Nave. Qui il trailer.
Per oggi è tutto, andate in pace.



















